Aggiornamento Mercati. A che punto siamo?
Ecco qui la mia lista progetti crypto ad alto potenziale.
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Cari Lettori e Investitori,
nell’edizione di oggi andremo a fare una carrellata di progetti crypto interessanti per il prossimo futuro, insieme ad un aggiornamento sulle singole opportunità presentate nelle precedenti edizioni.
Recentemente abbiamo assistito a significative fluttuazioni nel mercato, caratterizzate da notevoli rialzi e successivi ribassi. Tuttavia, come accade frequentemente nel dinamico ambiente degli investimenti, il mercato ha iniziato a mostrare segni di correzione. Questo movimento di aggiustamento ha portato a dei decrementi nelle performance di varie posizioni che abbiamo analizzato, pur mantenendosi entro un ambito complessivamente positivo. È importante sottolineare che le azioni oggetto delle nostre discussioni presentano un'elevata volatilità. Questo implica che, in qualità di investitori, dobbiamo essere preparati a fronteggiare periodi in cui il mercato attraversa fasi di consolidamento successivamente a significativi incrementi del prezzo.
Ricordiamoci sempre che noi vogliamo evitare dei rialzi verticali, non sostenibili né consigliabili. Quando parliamo di rialzi verticali, ci riferiamo a quelle situazioni in cui il prezzo di un'azione sale in modo rapido e sostenuto, senza essere intervallato da corrispondenti fasi di calo e/o consolidamento. Questi movimenti, pur potendo sembrare positivi a prima vista, spesso non preludono a scenari favorevoli, anticipando invece potenziali crolli significativi del prezzo. È importante comprendere che tali dinamiche di mercato non sono né salutari né sostenibili a lungo termine. Al contrario, un incremento graduale del prezzo, che si alterna con periodi di stabilizzazione entro specifici intervalli, è generalmente considerato un segnale più positivo e promettente prima di eventuali ulteriori rialzi.
Guardando al futuro, le prospettive per un continuo incremento dei mercati sembrano solide. L'economia degli Stati Uniti continua a mostrare segni di forza e l'inflazione sta progressivamente tornando sotto controllo (in teoria). Inoltre, diversi membri della Federal Reserve prevedono possibili riduzioni dei tassi d'interesse già nell'arco di quest'anno.
Un aspetto chiave che alimenta la mia convinzione in un proseguimento del trend positivo dei mercati riguarda il debito pubblico degli Stati Uniti. Secondo quanto dichiarato in diverse occasioni da esponenti politici, il livello attuale del debito non è sostenibile nel lungo termine. Una delle strategie che il governo ha per affrontare questa problematica consiste nell'accettare tassi di inflazione più elevati, processo che, pur erodendo il valore reale del denaro, si rivela vantaggioso per i debitori a discapito dei creditori.
L'inflazione erode il potere d'acquisto del denaro. Ciò significa che, nel tempo, con la stessa quantità di denaro si potranno acquistare meno beni e servizi. Quando una persona o un'entità contrae un debito, si impegna a restituire il denaro prestato più gli interessi nel tempo. Se l'inflazione è elevata, il valore reale del denaro che i debitori restituiscono sarà inferiore al valore che il denaro aveva al momento del prestito. In termini pratici, i debitori rimborsano i loro prestiti con "denaro più economico", beneficiando di un contesto in cui il loro debito effettivo si riduce in termini di potere d'acquisto.
Il secondo punto dell’equazione riguarda il tasso di interesse.
Il tasso di interesse può essere espresso in termini nominali o reali. Il tasso nominale è quello effettivamente pattuito tra debitore e creditore al momento della stipula del prestito, mentre il tasso reale tiene conto dell'inflazione, rappresentando il tasso nominale meno il tasso di inflazione. In un contesto di inflazione crescente, il tasso di interesse reale (cioè il ritorno effettivo sul prestito, dopo aver considerato l'inflazione) può diventare molto basso o addirittura negativo. Questo scenario è particolarmente vantaggioso per i debitori, poiché significa che il costo reale del loro debito è ridotto. Al contrario, i creditori si trovano a ricevere un ritorno inferiore a quello previsto, o addirittura a perdere in termini di potere d'acquisto.
Riassumendo, l'inflazione favorisce i debitori principalmente perché diminuisce il valore reale del debito nel tempo, consentendo loro di ripagare i prestiti con denaro che vale meno rispetto al momento del prestito. Per i creditori, l'inflazione rappresenta un rischio che erode il valore reale dei rimborsi ricevuti. Questa dinamica sottolinea l'importanza per i creditori di considerare attentamente l'inflazione prevista nella determinazione dei tassi di interesse, e per i debitori di comprendere come l'inflazione possa influenzare il costo reale del loro debito.
Bene, fatta questa premessa possiamo iniziare. Come sempre, tutte le informazioni contenute in questa edizione e in questa newsletter non vanno considerate come consigli finanziari ma come opinioni dell’autore.
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