Cari lettori e investitori,
in questa edizione andremo ad esplorare uno dei concetti più rivoluzionari e potenti del mondo del Value Investing: il Margin of Safety, o margine di sicurezza.
Andremo a scavare profondamente nel cuore di questo concetto, svelando come il margine di sicurezza non sia solo un buffer contro gli errori, ma un potente strumento per capitalizzare su opportunità nascoste. Con il mercato che balla al ritmo di previsioni e congetture, il Margin of Safety si presenta come la nostra ancora di salvezza, un faro che guida le nostre scelte verso acque più sicure e proficue.
Per dare vita a questo concetto, ci immergeremo in uno studio comparativo entusiasmante di cui già abbiamo accennato nella precedente edizione: Google contro Apple, due titani del settore tecnologico. Attraverso la lente del margine di sicurezza, esploreremo questi colossi in diversi momenti storici, dimostrando come l'acquisto delle loro azioni con un adeguato margine di sicurezza possa trasformare una semplice transazione in una decisione di investimento proficua.
Vedremo come la comprensione profonda di questo principio possa rivelarsi un fattore decisivo tra un investimento buono e uno eccezionale.
In questa edizione, non solo impareremo a calcolare e applicare il margine di sicurezza, ma anche a discernere il vero valore in un panorama di valutazioni gonfiate e promesse incerte.
Oggi parliamo del Margin of Safety.
Il Margine di Sicurezza è essenzialmente la differenza tra il prezzo di mercato di un'azione, oppure quello a cui siamo disposti a comprare, e il suo valore intrinseco. Buffett considera questo margine come un cuscino di protezione che aiuta a proteggere gli investitori da possibili errori e incertezze sia del mercato che dell’azienda. Per Buffett, il Margine di Sicurezza non è solo un metodo di valutazione o di sconto della stessa, ma un approccio che implica l'acquisto di titoli con un significativo sconto rispetto al loro valore calcolato, offrendo così una protezione contro gli eventi avversi e fornendo allo stesso tempo, potenzialmente, un rendimento eccezionale.
Prendiamo l'esempio di una compagnia di assicurazioni con una performance finanziaria stabile negli anni e una gestione aziendale prudente. Supponiamo che, dopo un'attenta analisi, determiniamo che il suo valore intrinseco per azione sia di 100 euro. Per semplicità, per ora, ci basti sapere che questo prezzo è stato calcolato utilizzando i flussi di cassa dell’azienda, la sua prospettiva di crescita e la sua posizione di mercato.
Tuttavia, a causa di un recente evento nel mercato delle assicurazioni, come un disastro naturale che ha causato una grande quantità di sinistri, il prezzo delle azioni della compagnia scende a 70 euro per azione. Qui vediamo un margine di sicurezza del 30%: il prezzo del mercato offre un cuscinetto rispetto al valore che abbiamo calcolato. Per un Value Investor, questa situazione rappresenta una potenziale opportunità di acquisto.
Buffett sostiene che il Margine di Sicurezza funge da protezione contro gli errori di giudizio o eventi esterni imprevisti. È importante ricordare che anche le valutazioni più rigorose sono soggette a incertezza; perciò, un Margine di Sicurezza può aiutare a mitigare queste incognite, proteggendo l'investitore da perdite significative e, al contempo, posizionandolo per un possibile rendimento elevato se e quando il mercato corregge il prezzo dell'azione verso il suo valore intrinseco calcolato.
Buffett ha anche dimostrato che non tutte le fluttuazioni di prezzo sono giustificate. La reazione del mercato è spesso esagerata, sia al rialzo che al ribasso, creando opportunità per gli investitori che sono in grado di riconoscere il vero valore di un'azienda.
Il Value Investing, quindi, non riguarda solo l'acquisto di azioni a buon mercato, ma l'acquisto di buone aziende a prezzi inferiore al loro valore intrinseco.
Proprio come un pendolo che oscilla avanti e indietro, la psicologia del mercato azionario spesso si muove tra gli estremi di pessimismo irrazionale e ottimismo sfrenato. Questa metafora, spesso utilizzata per descrivere il ciclo economico, si adatta perfettamente anche alle fluttuazioni dei prezzi delle azioni. Buffett ha osservato come i prezzi delle azioni non riflettano sempre le basi economiche sottostanti di un'azienda. Invece, i prezzi tendono a oscillare con maggiore ampiezza rispetto ai cambiamenti nel valore intrinseco delle aziende che rappresentano.
Quando il pendolo del mercato si sposta verso il pessimismo, anche le azioni delle aziende migliori possono essere scambiate a prezzi che sono una frazione del loro valore reale, offrendo agli investitori un'opportunità di acquisto a sconto. Al contrario, nel culmine dell'ottimismo, lo stesso pendolo può portare il mercato a valutazioni gonfiate, offrendo agli investitori la possibilità di vendere a prezzi superiori al valore intrinseco.
La sfida e le opportunità per noi Value Investors risiede nel rimanere centrati e calmi mentre tutto intorno a noi oscilla. Mantenendo un focus sulle valutazioni intrinseche e sulle prospettive a lungo termine, possiamo sfruttare le oscillazioni di umore di Mr. Market a nostro vantaggio, piuttosto che cadere vittime della sua volatilità. È la capacità di rimanere impassibili di fronte al pendolo emotivo del mercato che distingue i veri Value Investors, permettendo loro di prendere decisioni basate su analisi e fatti piuttosto che su impulsi emotivi.
Ora passiamo a Google e Apple.
Innanzitutto un chiarimento: Google fa capo ad Alphabet, è quest’ultima ad essere quotata a Wall Street.
Inoltre, esistono diverse classi di azioni di Alphabet, esse rappresentano una struttura di proprietà unica, progettata per mantenere il controllo strategico nelle mani dei suoi fondatori, Larry Page e Sergey Brin.
- Classe A (GOOGL). Ogni azione di Classe A dà diritto al possessore a un voto per azione nelle decisioni aziendali che richiedono l'approvazione degli azionisti. Queste azioni sono quotate pubblicamente e possono essere acquistate e vendute liberamente sul mercato azionario.
- Classe B. Le azioni di Classe B sono possedute principalmente dai fondatori di Google e da pochi altri individui chiave. La caratteristica distintiva di queste azioni è che offrono 10 voti per azione, conferendo così un controllo significativo sulle decisioni aziendali. Le azioni di Classe B non sono quotate in borsa e non sono disponibili al pubblico. Questa classe di azioni permette ai fondatori di mantenere un controllo decisionale predominante su Alphabet, anche se la loro partecipazione azionaria è relativamente minore rispetto al totale delle azioni.
- Classe C (GOOG). Le azioni di Classe C sono state introdotte dopo uno split azionario nel 2014. Queste azioni non hanno diritto di voto, il che significa che gli azionisti non possono partecipare alle votazioni sulle decisioni aziendali. Come le azioni di Classe A, anche le azioni di Classe C sono quotate pubblicamente e possono essere acquistate e vendute liberamente sul mercato.
Questa struttura a più classi è stata oggetto di dibattito nel mondo degli investimenti. Da un lato, permette ai fondatori e alla leadership di Alphabet di perseguire strategie a lungo termine senza la pressione di interessi esterni a breve termine. Dall'altro, limita il potere degli azionisti esterni di influenzare la direzione dell'azienda.
Torniamo al nostro confronto tra Google e Apple.
Negli ultimi anni, entrambe queste aziende sono state valutate dal mercato con un multiplo degli utili e del Free Cash Flow (FCF) tra 25 e 30. Questa valutazione riflette la fiducia costante del mercato nelle loro performance, che anno dopo anno hanno giustificato con risultati eccellenti.
Tuttavia, l'acquisto di azioni a questi prezzi elevati nasconde una sfida: si basa sulla premessa di una continua perfezione. Cosa accadrebbe se queste aziende non fossero in grado di mantenere tali livelli di crescita e successo?
Noi, come Value Investors, cerchiamo di proteggerci da questi scenari. È per questo motivo che, quando a fine 2022 il prezzo delle azioni di Alphabet è sceso a circa 85/90 dollari per azione, con un multiplo sugli utili di circa 15, l'opportunità di mercato è diventata evidente.
Al contrario, Apple non ha mai subito un calo così significativo nel suo prezzo di mercato, mantenendo una valutazione che rifletteva aspettative quasi perfette di crescita continua.
Il poter acquistare azioni di Google a quel prezzo ridotto ci ha fornito un margine di sicurezza, proteggendoci dal rischio di un rallentamento nella crescita di Alphabet. Nonostante le eccezionali prospettive dell'azienda, che si sono poi realizzate con il prezzo per azione che ha raggiunto i 130 dollari, il margine di sicurezza ci ha permesso di mitigare il rischio in un contesto di incertezza.
Con una market cap di 1,72 trilioni di dollari, Alphabet rappresenta un caso esemplare di come grandi capitalizzazioni richiedano movimenti significativi del mercato per influenzare notevolmente il prezzo delle azioni.
Questo principio del margine di sicurezza è stato applicato anche nella recente edizione straordinaria, dove abbiamo identificato un'opportunità di acquistare un'azienda a un prezzo ben al di sotto del suo valore intrinseco. In questo modo, anche se la crescita attesa non dovesse concretizzarsi, il nostro investimento rimarrebbe tutelato, avendo acquistato a un livello sufficientemente basso da offrire una protezione.
È proprio qui che risiede la forza del margine di sicurezza: ci difende dall'imprevisto e dalla possibilità che le previsioni sull'azienda non si avverino. Acquistando a un prezzo al di sotto del valore intrinseco, riduciamo il rischio e l'esposizione agli errori, contrariamente a quanto accadrebbe acquistando al valore intrinseco esatto.
Mentre concludiamo questa edizione incentrata sul margine di sicurezza, un pilastro fondamentale del Value Investing, è fondamentale riflettere su ciò che abbiamo esplorato attraverso i casi di Google e Apple. Questi due giganti tecnologici, con le loro traiettorie e valutazioni di mercato, ci hanno offerto una finestra preziosa su come il principio del margine di sicurezza possa essere applicato in contesti diversi, offrendo strategie di protezione e opportunità di crescita.
Da un lato, abbiamo Google, un esempio vivido di come un temporaneo calo del prezzo delle azioni possa trasformarsi in un'opportunità d'oro per gli investitori che cercano valore. Dall'altro, Apple, che ha dimostrato una resilienza di prezzo eccezionale, riflettendo le aspettative quasi perfette del mercato sulla sua traiettoria di crescita. In entrambi i casi, il margine di sicurezza ci serve per guidarci attraverso le incertezze del mercato e aiutarci a prendere decisioni di investimento ponderate.
Questo concetto va oltre la mera analisi numerica; abbraccia una filosofia di investimento che considera la complessità e l'imprevedibilità del mondo finanziario. Il margine di sicurezza ci insegna a guardare al futuro con un occhio critico, riconoscendo che la perfezione è rara e che l'incertezza è l'unica costante.
Mentre procediamo nel nostro viaggio di investimento, il margine di sicurezza rimarrà un principio cardine nella nostra cassetta degli attrezzi. Ci incoraggia a cercare azioni sottovalutate, a valutare con attenzione i rischi e a posizionarci in modo da massimizzare sia la sicurezza che il potenziale di crescita. Sia che stiamo analizzando titani tecnologici come Google e Apple, sia che stiamo valutando opportunità in settori emergenti o aziende meno conosciute, il margine di sicurezza rimane il nostro alleato più affidabile.
In conclusione, ricordiamoci che il Value Investing non è solo una strategia, ma un modo di pensare e di agire nel mondo degli investimenti.
In ogni momento il mercato ci offre delle occasioni per generare dei ritorni sui nostri investimenti, spetta a noi trovarle. Abbonati per accedere a consigli esclusivi, analisi dettagliate e ai nostri investimenti attuali progettati per dare una svolta al tuo portafoglio. Trasforma un piccolo investimento nella tua formazione in grandi passi verso il successo finanziario.
Con stima e dedizione,
Alessandro Montalbano
P.S. Ricordo che le edizioni precedenti sono disponibili online nella pagina principale della newsletter, accessibile anche da cellulare scaricando l’app di riferimento.
A presto!