Keep Them Poor. È una questione di incentivi
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Tempo di lettura: circa 10 minuti.
Cari lettori e investitori,
prima di affrontare l’argomento principale dell’edizione di oggi vorrei condividere con voi una riflessione.
I principali esponenti delle banche centrali ci hanno mentito nel 2020 e nel 2021. In quel periodo, ci era stato ripetutamente assicurato che l'inflazione non sarebbe stata un problema, successivamente che sarebbe stata temporanea e infine che sarebbe stata controllata rapidamente, attraverso l'incremento dei tassi di interesse. La realtà, però, è che coloro che hanno il potere decisionale sembrano avere pochi incentivi a mitigare l'inflazione. E chi ne risente maggiormente? I piccoli risparmiatori.
Iniziamo osservando questo grafico.
Questo grafico rappresenta la svalutazione del dollaro negli ultimi quattro anni, con una diminuzione approssimativa del 20% del suo valore. Non sono riuscito a trovare un grafico simile per l'euro, ma osservando il tasso di cambio possiamo ipotizzare che le due valute abbiano subito un declino simile.
Chi ha mantenuto i propri risparmi inattivi dal 2021 fino ad oggi avrebbe visto ridursi il proprio potere d'acquisto di circa un quinto, indipendentemente dalla precisione della metrica utilizzata per questa valutazione.
Le banche centrali non sono incentivate a mantenere l’inflazione bassa per via dell’enorme debito che affligge i vari Stati, infatti se questa cresce in modo sostenuto il valore reale dei soldi che devono restituire diminuisce vertiginosamente. Ecco il problema.
Perché, dunque, ho deciso di avviare questa newsletter?
Questo progetto è stato creato per confutare l'idea che le azioni possano generare solamente ritorni annuali modesti, o che le obbligazioni siano invariabilmente l'opzione più sicura per coloro che cercano investimenti a basso rischio.
L’idea è quella di fornire a tutti gli strumenti per navigare con fiducia i mercati finanziari con l’unico obiettivo di battere i mercati. Facendo questo in modo ripetuto sfrutteremo l’interesse composto per generare rendimenti ulteriori.
L'obiettivo del nostro lavoro di ricerca e selezione di opportunità (che non sono consigli finanziari) è rendere accessibili a tutti il vero potenziale del mercato azionario.
Personalmente, ritengo che i ritorni annuali inferiori al 10% siano mediocri, spesso risultato della tendenza delle persone a fidarsi ciecamente dei consigli ricevuti in banca piuttosto che informarsi e fare scelte consapevoli. Questo comportamento porta spesso alla sottoscrizione di strumenti finanziari inefficienti, incapaci sia di mantenere il potere di acquisto sia di superare gli indici principali.
Perché, quindi, dovrei investire in un fondo a gestione attiva che non solo rende meno del mercato, ma impone anche onerose commissioni di gestione?
Sono sempre stato critico verso questo approccio che sfrutta i piccoli risparmiatori, facendoli incappare in perdite e allontanandoli dalla loro indipendenza finanziaria. Il sistema è strutturato in modo da incentivare proprio questo tipo di dinamiche.
Nelle edizioni precedenti, abbiamo discusso il modello del portafoglio 60/40, presentato come una soluzione ottimale per minimizzare i rischi e massimizzare i rendimenti. Tuttavia, con l'aumento dei tassi d'interesse, tutte le obbligazioni emesse prima del 2022 hanno subito pesanti perdite, costringendo i titolari a mantenerle fino alla scadenza per evitare enormi minusvalenze.
I consigli finanziari ricevuti in banca si sono dimostrati fallimentari.
Con l'Alfa dell'Investitore, che non offre consigli finanziari ma solo opinioni dell'autore, vogliamo mostrare l'efficacia del Value Investing e demistificare i mercati finanziari. Perché non dovremmo aspettarci ritorni annuali tra il 20% e il 30%?
Alcune delle opportunità che abbiamo presentato nella sezione per gli abbonati hanno già prodotto ritorni simili nei primi quattro mesi di quest'anno, confermando la validità delle nostre analisi.
Certamente, non è sempre stato facile; abbiamo affrontato molta volatilità, sia al ribasso che al rialzo, mettendo a dura prova la nostra resilienza, ma ne è valsa la pena.
“If you don't find a way to make money while you sleep, you will work until you die.” - Warren Buffet
Se non facciamo lavorare i soldi per noi, lavoreremo per il denaro fino a morire.
Cari lettori e investitori, a noi la scelta.
Dopo questa breve introduzione passiamo alla parte centrale di questa edizione.
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