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Cari lettori e investitori,
prima di iniziare l’edizione di oggi rimando a quella passata. Nel corso della trattazione andremo ad affrontare diversi temi sull’attuale portafoglio facendo riferimento a tutte le opportunità presentate.
Value Investing puro. Altra opportunità ad Hong Kong
Iscriviti ora e scarica l’app per non perderti le prossime edizioni esclusive! Tempo di lettura: circa 6 minuti. Cari lettori e investitori, oggi avevo in mente di condividere un caso studio del 2020 su un’azienda che, nel giro di quattro anni, ha moltiplicato il valore iniziale per 100 volte (non avevo investito). Trovo affascinante analizzare questo scenario, tuttavia dobbiamo posticipare la discussione alla prossima edizione a causa di una situazione particolare emersa, che servirà un po’ da continuazione all'edizione di domenica.
Uno dei principali obbiettivi, quando si investe, è comprare quando il prezzo è basso e e vendere quando il prezzo è alto. Per farlo è necessario svolgere un lavoro psicologico importante su se stessi, essendo che spesso ci troveremo in situazioni scomode.
Queste situazioni scomode sono la base da cui partire per investire in modo vincente, se infatti dovessimo scegliere di comprare quando siamo “certi”, allora è probabile che andremo a commettere un errore. I migliori acquisti sono fatti nei momenti peggiori, quando la “disperazione” porta le persone a vendere convinte che andrà tutto a zero.
L’opposto è ugualmente vero. I momenti migliori per vendere sono quelli che non sembrano tali, quando il mercato è in fase rialzista e tutti ci guadagnano.
Il problema?
I mercati finanziari sono a somma zero. Io vinco tu perdi, tu vinci io perdo.
Ogni volta che compriamo un’azione qualcun altro la sta vendendo e viceversa. Uno ha ragione e l’altro no.
Ovviamente il verdetto può variare a seconda del periodo di osservazione successivo allo scambio.
Personalmente cerco costantemente di migliorare sia le mie capacità tecniche che le soft skills, così da riuscire a identificare le migliori opportunità e ottenere i migliori rendimenti. Tutto questo cercando da non farmi influenzare dai miei stessi Bias mentali.
In questa edizione abbiamo parlato di alcuni:
Sono dell’opinione che la sfida più grande sia contro noi stessi, non il mercato.
I mercati finanziari sono qui per servirci, come tale siamo noi stessi che dobbiamo sfruttarli a pieno e non farci fregare. Per farlo, bisogna utilizzare un modo di ragionare completamente diverso dalla media delle persone, che purtroppo non sfruttano a pieno le “offerte” che Mr. Market ci presenta.
Una delle mie idee preferite riguarda la differenza fra rischio e volatilità, di cui parla Seth Klarman.
Il rischio è la probabilità di andare a vedere il proprio investimento a zero.
In molti modelli di valutazione classici il rischio è influenzato dal Beta, che rappresenta la volatilità di un’azione tenendo conto della correlazione con l’andamento del mercato.
Quindi, se il mercato rimane “fermo” ma la nostra azione si muove drasticamente verrà associata ad un rischio maggiore.
Non sono d’accordo.
Per me il rischio è esclusivamente la probabilità di perdere il capitale investito, la volatilità invece è la caratteristica che crea opportunità in cui investire. Se seguissi le teorie classiche andrei a sottoperformare il mercato costantemente, essendo che investirei in aziende molto stabili.
Un esempio sono i vari guadagni fatti su Crocs, azione che ho comprato e rivenduto almeno tre volte. Come abbiamo parlato in diverse edizioni passate è solo grazie alla volatilità che quell’azione ci ha potuto servire così bene.
Il mercato è qui per servirci, non il contrario.
Un dogma da ricordare è il seguente: più il prezzo scende più il rischio scende, e viceversa. Più il prezzo sale maggiore è il rischio.
Anche questo punto è l’opposto di quello predicato (più o meno) dalle maggiori teorie accettate sui mercati finanziari.
Per comprendere meglio questi due concetti vorrei portare alla vostra attenzione un esempio recente, ovvero la crisi bancaria del primo trimestre 2023 che ha visto diverse banche andare verso il fallimento per essere poi salvate da altre istituzioni.
In quel periodo l’intero settore bancario ha visto i propri prezzi crollare vertiginosamente, nonostante non fossero tutte le banche a rischiare il default ma solo una piccola parte che aveva sbagliato a comprare tonnellate di obbligazioni quando i tassi erano diminuiti (e il cui prezzo era crollato vertiginosamente nel corso del 2022).
Ricordo in quel periodo di essermi fiondato a cercare le banche più solide, non eccessivamente grandi, che stavano soffrendo a causa di questi errori.
Ecco un esempio:
Ho acquisito l’azienda a un prezzo di circa 50 dollari per azione, per poi rivenderla a una cifra significativamente superiore, dimostrando come sia possibile ignorare la volatilità del mercato e mantenere una prospettiva a lungo termine. Ricordo sempre che, quando il prezzo di un'azione scende, si riduce anche il rischio associato all'investimento.
In generale, un calo nel prezzo delle azioni riflette le aspettative del mercato su una futura crescita più bassa o, in alcuni casi, un possibile declino nei risultati finanziari dell'azienda. Tuttavia, se l'analisi dei fondamentali dell'azienda suggerisce una realtà migliore di quanto il mercato non abbia già scontato, ci si può aspettare un rialzo significativo del prezzo dell'azione, come dimostrato dall’esempio appena mostrato.
Possiamo considerare la presenza di elevata volatilità la chiave per generare ritorni rapidi, offrendo opportunità in brevi finestre di tempo. La volatilità, quindi, non dovrebbe essere vista solo negativamente, ma anche come un potenziale alleato dell'investitore. Di noi Value Investors sicuramente.
Per ora, non entrerò nei dettagli dell'analisi fondamentale dell'azienda, poiché sarà l'argomento di una futura edizione della nostra newsletter. Desidero tuttavia sottolineare che quando l'azione era scambiata a circa 50 dollari il prezzo era ridicolmente basso rispetto ai suoi fondamentali solidi.
A quel livello di prezzo, il rischio di non assistere a una performance straordinaria era già considerato e compensato dal mercato. Il vero rischio sembrava quasi inesistente.
Quando il mercato prevede che un'azione avrà un cattivo rendimento, ogni risultato che superi queste aspettative causerà un aumento del prezzo.
Analogamente sono preoccupato per le valutazioni eccessivamente ottimistiche. Aziende come Apple, Nvidia e Meta, che vengono scambiate a multipli elevati, sono sostenibili solo finché continuano a mostrare una crescita elevata nei loro risultati finanziari.
Qualsiasi cambiamento potrebbe portare a significative correzioni al ribasso.
Generalmente, considero più rischioso acquistare un'azione che scambia a 30 volte gli utili piuttosto che una che scambia a 10 volte gli utili.
Le situazioni asimmetriche tra rischio e rendimento sono insolite, e qui entra in gioco l'importanza di dedicare tempo alla ricerca per identificare e sperabilmente riconoscere queste opportunità.
Come possiamo quindi imparare a riconoscere queste aziende sottovalutate?
Oggi discuteremo proprio questo, attraverso un caso studio di un'impresa in cui, sfortunatamente, non ho investito nel 2020. Quattro anni dopo, il suo prezzo è cresciuto circa 100 volte.
Per dare un'idea di cosa significhi in termini pratici, un investimento di 10.000 euro nel 2020 sarebbe valso circa un milione di euro nel 2023/2024.
Ritengo sia fondamentale approfondire questi temi, così da poter meglio identificare simili opportunità in futuro.
Iniziamo.
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